Usuario invitado
3 de mayo de 2025
Se non volete perdere il buonumore, per usare un’espressione elegante, state alla larga da questo luogo. La vicenda prende una brutta piega già dall’inizio, quando, al nostro arrivo, sotto una pioggia intensa, non c’è la minima traccia di un posto vicino all'albergo ristorante, dove fermarsi per scaricare i bagagli. Entrato all'interno della struttura per avere informazioni, il titolare, che si rivelerà in seguito anche cuoco e tuttofare, non è in grado di indicarmi con precisione come e dove parcheggiare, manco fosse lì da un giorno. Sistemata l'auto nel silos comunale, torniamo alla struttura e accediamo alla stanza prenotata (125 €) non dopo aver superato due ripidissime rampe di scale a prova di escursione EEA e nella salita, ovviamente, arrangiati con le valigie. La camera si rivela immediatamente deludente, spazio minimo, buia, interamente rivestita, soffitto compreso, di semplici listelli di legno colorati di bianco che producono uno spiacevole effetto straniante e claustrofobico. Forse nelle intenzioni dovrebbero aumentarne la luminosità e ridurne l’umidità, bastasse quello. Suppellettili precarie, prolunghe della corrente che corrono sopra la schienale del letto, la tanto decantata vista lago ridotta a una finestrella, per di più rimpicciolita dall’incombente tetto spiovente. Bagno minuscolo, bidet non presente, unico credito la doccia. Erano le 20 e informati che la cucina avrebbe chiuso da lì a poco cioè alle 21 (orario quantomeno discutibile visto che si trattava di una domenica sera in un periodo di festività e di viavai turistico), considerate le condizioni meteo sfavorevoli e con una giornata già abbondante di chilometraggio, si decide di rimanere in loco e quindi ci rechiamo nella sala (?) ristorante, unici avventori. Animato dalle migliori intenzioni e per non perdere tempo, chiedo allo stesso personaggio di prima quali fossero le specialità della casa, che sono due (?) e in breve procediamo con la comanda: stracotto di vitello con polenta, asparagi con uova, due calici di vino e una bottiglia d’acqua. Lista delle vivande e dei vini, UFO. Le portate niente di che, giusto commestibili, ordinarie nel gusto e nella presentazione. Le recensioni che qualificano questo ristorante come il migliore del posto mi lasciano basito o forse è meglio non pensare a come se la cavano gli altri. La sorpresa al conto: 91 €. Chiedo se fosse stato commesso un errore, ma ahimè così non è. Alle mie rimostranze, la replica è che forse non mi rendevo ben conto del contesto in cui mi trovavo. Già in precedenza mi ero guardato intorno, ma lo rifaccio pensando di essermi perso qualcosa. Riepilogo: siamo in una saletta dall’aria stantia con quattro, cinque tavoli, peraltro vuoti, che funge anche da reception dell’albergo, vi si accede direttamente dal porticato, nella parte opposta all'entrata si trova un bancone bar, ad un lato il passavivande che comunica con l’attigua cucina non a vista, dall’altro una tristissima scaffalatura con qualche bottiglia, il tu
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